Descrizione
L’utilizzo dell’ippocastano ha ottenuto l’approvazione ufficiale per il trattamento di disturbi circolatori venosi. Ciò è stato possibile grazie all’attività svolta soprattutto dall’escina contenuta nei semi della pianta.
L’escina è una miscela di saponine triterpeniche in grado di svolgere numerose azioni a livello dei vasi sanguigni, fra cui ricordiamo:
- l’aumento del tono venoso, con conseguente miglioramento del ritorno venoso;
- l’aumento della resistenza capillare;
- la riduzione della permeabilità capillare, con conseguente inibizione della filtrazione transcapillare di acqua, elettroliti e proteine a basso peso molecolare;
- la rimozione dei liquidi interstiziali accumulatisi (azione antiedemigena).
Inoltre, da uno studio condotto su 80 pazienti affetti da emorroidi, è emerso che l’assunzione dell’estratto di semi di ippocastano tre volte al dì per un periodo di due mesi, è in grado di diminuire il sanguinamento e il gonfiore provocato da questo disturbo. Ad ogni somministrazione è stata data ai pazienti una quantità di estratto corrispondente a circa 40 mg di escina.
Inoltre, sia all’escina, sia all’esculoside (un glucoside cumarinico) contenuti nella pianta sono attribuite proprietà antinfiammatorie che sembrano essere esercitate attraverso l’inibizione della sintesi di citochine pro-infiammatorie, quali interleuchine e TNF-α.
Ippocastano contro l’insufficienza venosa
Grazie all’insieme delle attività esercitate dall’escina contenuta nell’ippocastano nei confronti dei capillari e delle vene, l’utilizzo della pianta costituisce un valido aiuto per il trattamento di tutti quei disturbi caratterizzati da insufficienza venosa e dai sintomi ad essa associati, quali gonfiore, pesantezza, dolore e prurito.
Indicativamente, per il trattamento dei suddetti disturbi, si consiglia l’assunzione di una quantità di estratto secco di ippocastano corrispondente a circa 40-120 mg di escina al giorno.
In commercio sono disponibili diverse preparazioni a base di ippocastano; la dose di prodotto da assumere, pertanto, sarà differente in funzione della quantità di escina contenuta nella preparazione che si vuole impiegare.
Ad ogni modo, per ulteriori informazioni circa gli usi dell’ippocastano nel trattamento dei disturbi circolatori venosi, si consiglia la lettura dell’articolo dedicato “Curarsi con l’Ippocastano”.
SARANDREA
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