Descrizione
L’azione terapeutica della centella riguarda principalmente la circolazione sanguigna. La frazione purificata dei triterpeni presenta infatti proprietà eudermiche, stimola la sintesi di collagene ed è indicata come flebotonico negli stati di insufficienza venosa, varici, sindrome post-flebitica e complemento per la terapia della cellulite. Per uso esterno, la centella asiatica viene impiegata nella cura di ulcere e ragadi.
Attività biologica
Benché la centella non abbia ottenuto l’approvazione ufficiale per alcun tipo d’indicazione terapeutica, questa pianta viene ampiamente utilizzata in fitoterapia come rimedio per contrastare l’insufficienza venosa e la fragilità capillare, tanto da rientrare perfino nella composizione di alcune specialità medicinali (Centellase ®).
Alla pianta, infatti, sono attribuite le capacità di aumentare il tono venoso e di esercitare un’azione protettiva sulle pareti dei vasi sanguigni (in particolare, nei confronti delle pareti venose). Più nel dettaglio, queste attività sono imputabili alla frazione triterpenica contenuta all’interno della stessa centella e sono state confermate da diversi studi clinici condotti in merito.
Tali studi, infatti, hanno dimostrato come gli estratti della pianta siano in grado di migliorare i sintomi correlati all’insufficienza venosa cronica (come, ad esempio, la sensazione di gambe pesanti) e come siano utili nel trattamento delle emorroidi causate da debolezza delle pareti venose. Tali attività sembrano essere dovute alla capacità della centella di stimolare la sintesi di collagene a livello delle pareti delle vene.
Grazie a questa sua azione, inoltre, la pianta è anche in grado di esercitare un’attività antiulcerogenica; oltre ad essere in grado di favorire la guarigione delle ferite.
Altre ricerche condotte su animali, invece, hanno portato alla luce le proprietà antinfiammatorie degli estratti di centella asiatica. Più nel dettaglio, l’attività antiflogistica è ascritta all’asiaticoside e al madecassicoside contenuti nella pianta.
Da altri studi condotti su animali è emerso che gli estratti di centella asiatica esplicano anche un effetto depressivo sul sistema nervoso centrale, prevenendo l’insorgenza di convulsioni e prolungando l’azione del pentobarbital. Tali attività sembrano essere esercitate attraverso l’interazione con i recettori D2 per la dopamina e attraverso un meccanismo d’azione di tipo colinergico.
Inoltre, un ulteriore studio condotto su animali ha messo in luce un’interessante azione ansiolitica esercitata dagli estratti di centella asiatica, paragonabile, addirittura, a quella esercitata dal diazepam.
Tuttavia, nonostante i risultati incoraggianti ottenuti, prima di poter approvare simili applicazioni mediche della centella asiatica, è certamente necessario svolgere approfonditi studi clinici, in modo tale da verificarne la reale efficacia terapeutica sull’uomo e l’effettiva sicurezza d’uso.
SARANDREA
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