Descrizione
L’uso etnobotanico dell’artiglio del diavolo ha avuto origine in Africa Meridionale.
Per la precisione, questa pianta è uno degli “emblemi floreali” (simboli geografici) del Botswana, dove si crede possa essere utile nel trattamento di varie condizioni dolorose.
Nella medicina tradizionale sud-africana l’artiglio del diavolo viene utilizzato da secoli per la cura di vari problemi, come:
- Malattie reumatiche
- Dolori articolari
- Febbre
- Problemi allo stomaco.
Artiglio del diavolo in fitoterapia
Ciò che è stato constatato empiricamente dalle popolazioni locali venne poi confermato dagli studi del tedesco Schmidt, che hanno portato alla scoperta di tre glicosidi ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antipiretici dell’arpagofito:
- Arpagoside
- Arpagide
- Procumbide.
Artiglio del diavolo contro il dolore e l’infiammazione
L’artiglio del diavolo si è dimostrato particolarmente attivo soprattutto nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come:
- Tendinite
- Osteoartrite
- Artrite reumatoide
- Mal di schiena
- Dolori cervicali.
Le proprietà analgesiche e antinfiammatorie dell’artiglio del diavolo sono state confermate da numerosi studi condotti in vitro, su roditori e su esseri umani.
Molti di questi studi hanno paragonato l’efficacia di comuni prodotti antinfiammatori a quella degli estratti naturali di Arpagofito. In molti casi i risultati sono stati incoraggianti e l’artiglio del diavolo ha sempre confermato le proprie virtù terapeutiche.
Una revisione di “Cochrane” sugli effetti clinici di questo rimedio ha osservato che l’artiglio del diavolo sembra ridurre il mal di schiena più del placebo, anche se di moderata significatività.
SARANDREA
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