Descrizione
Alla malva vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, lenitive ed emollienti. Più precisamente, tali proprietà sono ascritte alle mucillagini presenti nelle foglie e nei fiori della stessa pianta.
Queste mucillagini, come sopra accennato, hanno dimostrato di possedere la capacità di esercitare attività antiflogistiche nei confronti delle mucose con cui vengono in contatto. Per questa ragione, la malva viene impiegata in erboristeria per il trattamento di infiammazioni del cavo orofaringeo, così come in caso di tosse e bronchiti; ma non è raro ritrovare questa pianta anche all’interno di preparazioni con azione emolliente e lenitiva per il tratto gastroenterico e per le vie urinarie (quest’ultimo utilizzo della malva è piuttosto diffuso, benché non sia ufficialmente approvato).
Infine, alla malva vengono anche attribuite proprietà blandamente lassative, bechiche ed espettoranti.
Malva contro le infiammazioni del cavo orofaringeo
Come accennato, l’utilizzo della malva viene fatto per trattare le infiammazioni del cavo orofaringeo e per dare sollievo in caso di tosse e bronchiti, grazie alle proprietà antiflogistiche, lenitive ed emollienti che le sono conferite dalle mucillagini in essa contenute.
Le preparazioni a base di malva sono diverse e si possono trovare sotto forma di capsule, sciroppi, soluzioni ecc. Solitamente, la posologia di prodotto da assumersi è riportata direttamente sull’etichetta o sulla confezione del prodotto che s’intende utilizzare. Pertanto, si consiglia di attenersi a tali indicazioni.
Tuttavia, spesso la malva è assunta anche sotto forma d’infuso. In questo caso, si consiglia di preparare la bevanda utilizzando 1,5-2 grami di droga. Generalmente, l’infuso può essere assunto due o tre volte al dì.
Qualora, invece, si utilizzi la tintura madre di malva, la dose consigliata è di circa 35-40 gocce da assumersi 2-3 volte al dì.
SARANDREA
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